Archivio dell'autore: In Itinere Musica medievale
A chantar: musica e parole dei Trovatori

C’erano una volta i cantaut… Ehm. No. Cioè sì, anche quelli. Ma noi andiamo alle origini…
Ricominciamo: c’erano una volta i trovatori. E già! Perché se questi meravigliosi artisti del Due-Trecento ri-nascessero oggi, li chiameremmo proprio “cantautori”.
Grazie ai trovatori nascono le nostre moderne canzoni e così, Chiara, Bertino e Sara vogliono farvi conoscere questo splendido mondo, forse un po’ dimenticato, fatto da splendide musiche e dolcissime e divertentissime parole. Per commuoversi e ridere insieme.
Concerto al Santuario del Ghisallo
Ecco la locandina del nostro prossimo concerto in duo, sabato 10 agosto 2019, ore 17.00.
Suoneremo al Santuario del Ghisallo, a Magreglio (CO), affacciato sul lago di Como.
🎶 In programma: canoni, chansons, danze e arie, eseguite con copie di strumenti musicali dalla storia millenaria, come l’arpa, la viella, il salterio ad arco e il flauto.
Grazie a Magreglio Events per l’organizzazione.
Vi aspettiamo!
Leonardo. Genio in Musica
Mercoledì 31.07.2019, nell’ambito della rassegna Metti una sera nel Chiostro, va in scena lo spettacolo “Leonardo. Genio in Musica“. Vi aspettiamo a Milano, nel Chiostro di Santa Maria del Carmine, alle ore 21.15, per trascorrere insieme a noi una serata speciale nel segno del canto, della musica e della danza al tempo e nei luoghi di Leonardo da Vinci!
Nel Cinquecentenario dalla morte di Leonardo da Vinci, un viaggio indietro nel tempo, attraverso letture di testi dell’epoca, brani di musica vocale e strumentale e danze di corte in costume storico, mira a restituire agli spettatori il paesaggio musicale negli anni di attività di Leonardo. Da Dufay a Tromboncino, da Josquin a Filippo da Luvrano, da Domenico da Piacenza a Giovanni Ambrosio, una selezione di chansons, frottole, danze e ricercari, tra il XV e il XVI secolo, inseguendo Leonardo dalla corte di Ludovico il Moro (dilettata dai suoi “rebus musicali”) fino a quella di Francesco I, passando per Mantova e Venezia.
Uno spettacolo organizzato per Felix Company e che nasce dalla bella collaborazione tra l’ensemble di musica antica Dionea, il gruppo di danze storiche Il Biancofiore e noi di In Itinere musica medievale.
La viella medievale
Ma viele , vieler vieut un biau son… La mia viella vuole intonare un meraviglioso canto per la più Bella fra tutte le donne (Gautier de Coincy, 1178-1236 circa).
La viella è forse il più importante strumento ad arco del Medioevo, un “legno da musica” dal suono dolce, che ha ispirato compositori e letterati.
Ed ecco un gioiello di liuteria che va ad aggiungersi ai nostri antichi strumenti musicali: la viella a cinque corde, ricostruzione dall’opera “Il Banchetto di Erode” (1265-1270) di Lorenzo Monaco, conservato al Louvre di Parigi.
Oculi de vitro!
Oculi de vitro cum capsula per ipovisus: non potevano mancare di certo!
Ed ecco che dalla magica scarsella messer Bertino appaiono gli occhiali in fedele riproduzione di un quadro veneziano antecedente al 1400.
L’invenzione di lenti di vetro per vedere meglio risale al Medioevo. Nei primi modelli di occhiali, come quelli raffigurati nell’affresco qui sopra (datato 1352), le lenti erano incapsulate in una montatura in legno che si appoggiava sul naso, senza stanghette laterali.
Santa Maria, strela do dia
Il nostro repertorio si è arricchito con un nuovo, affascinante brano: la cantiga de loor (di lode), Santa Maria, strela do dia (Santa Maria, stella del giorno), che ci ha conquistati con la sua melodia orecchiabile e ritmata, probabilmente di antica origine popolare profana e solo successivamente “vestita” di un testo sacro. Musicalmente ha la forma del virelai ed è basata su due idee musicali (ritornello e volta “A” e strofa “B”).
Ca veer faze-los errados
da ousadia
(….)

Il brano nel Codice Toledo, oggi alla Biblioteca Nazionale di Madrid.
Questa cantiga è tramandata, tra gli altri, anche da un prezioso manoscritto compilato nella seconda metà del ‘200 alla corte del re del Portogallo Alfonso X el Sabio e conservato nella Biblioteca Reale dell’Escorial, fuori Madrid. Questo codice (Codice princeps) è chiamato anche códice de los músicos (codice dei musicisti), perché contiene miniature che rappresentano i musici medievali e i loro strumenti musicali.
Il manoscritto raccoglie circa 400 canzoni monofoniche di lode alla Vergine Maria (Cantigas de Santa Maria). I testi sono in lingua gallego portoghese e la notazione musicale è mensurale.
Qui di seguito, lo spartito in notazione moderna:
Santa Maria strela do dìa può essere eseguita anche come musica per danza medievale.
Libre Vermell
Fonte imprescindibile per i musicisti amanti della musica medievale è il Llibre Vermell (libro rosso), manoscritto che fu copiato verso la fine del Trecento e conservato nel monastero di Montserrat, in Catalogna.

Un paesaggio surreale abbraccia il monastero di Monteserrat, incastonato a 720 metri di altezza nella roccia delle omonime montagne, poco distanti da Barcellona.
Contiene dieci canti e danze devozionali ad uso dei pellegrini e adatte ad essere eseguite nella chiesa come negli spazi esterni dove questi si riunivano. Così è spiegato nello stesso manoscritto: “Quia interdum peregrini quando vigilant in ecclesia Beate Marie de Monte Serrato volunt cantare et trepudiare, et etiam in platea de die, et ibi non debeant nisi honestas ac devotas cantilenas cantare, idcirco superius et inferius alique sunt scripte. Et de hoc uti debent honeste et parce, ne perturbent perseverantes in orationibus et devotis contemplationibus”.

Pagine del manoscritto Llibre Vermell di Montserrat con notazione musicale e testi in lingua catalana, occitana e latina.
Tra i brani di rara bellezza del Libre Vermell eseguiti da In Itinere Musica Medievale, ci sono: Stella splendens in monte, canto e danza in cerchio dedicato alla Madonna nera, così come il canone Laudemus Virginem, la canzone polifonica Imperayritz de la ciutat joyosa e Ad mortem festinamus, l’unica danza macabra risalente al Medioevo giunta sino a noi completa della notazione musicale.